Mondo Multipolare contro la Guerra

Un appello per sostenere il movimento “Aufstehen” (“In piedi”)

Il nostro mondo si trova in un punto critico e pericoloso. La politica distruttiva degli interventi militari unilaterali, il cambiamento di regime illegale e le sanzioni economiche aumentano il pericolo di un’escalation militare, mentre lo sfruttamento economico spietato e il degrado ambientale stanno destabilizzando intere regioni e creando milioni di rifugiati.

È giunto il momento di unirsi contro questa minaccia all’umanità. Si deve ristabilire il rispetto per i principi di sovranità, autodeterminazione, non interventismo e l’osservanza del diritto internazionale deve essere una priorità assoluta.

Come sostenitori di World Beyond War, un movimento globale per porre fine a tutte le guerre, ci appelliamo alla comunità internazionale per sostenere #Aufstehen (#StandUp, “In piedi”), un nuovo movimento di rinnovamento sociale lanciato in Germania che mira a promuovere la pace, la giustizia sociale e la cooperazione globale. Il movimento è un progetto trasversale che sostiene l’idea di un mondo pacifico e multipolare. A soli due mesi dal suo inizio, oltre 150.000 cittadini tedeschi hanno manifestato il loro sostegno, tra cui numerose personalità nel campo della scienza, della politica e della cultura.

#Aufstehen si connette con le organizzazioni progressiste europee e globali per rianimare un – oggigiorno così diviso -, movimento di sinistra e di pace respingendo il neoliberalismo e l’ondata crescente di populismo di destra. Ispirato direttamente da #Aufstehen, in Italia è da poco stato lanciato il movimento Patria e Costituzione – Sinistra di Popolo. Altri alleati includono il partito La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, Momentum del leader del partito laburista britannico Jeremy Corbyn e movimenti progressisti nelle Americhe.

#Aufstehen traccia una nuova direzione politica progressista che dà potere ai cittadini che si sentono ignorati, non rappresentati e traditi dai loro leader politici per contribuire con le proprie idee e organizzare un’agenda democratica e popolare.

Alcuni dei problemi affrontati includono:

–  pace internazionale, diplomazia e distensione; rispetto dei principi di non interventismo, non aggressione, sovranità; diritti umani e cooperazione globale; politica estera non conflittuale nei confronti della Russia;
– contrastare la tortura, la sorveglianza e la censura; fine dell’interventismo, delle guerre per procura e delle esportazioni di armi; fine del sostegno al terrorismo e ai cambi di regime;
– stop alla diffusione del fascismo, della xenofobia, del razzismo e della discriminazione; correttezza e accuratezza nei media; promozione di piattaforme mediatiche indipendenti comunitarie;
– stipendi più alti; sicurezza e sicurezza del lavoro; buone pensioni; miglioramento dell’assistenza agli anziani e dell’assistenza sanitaria; alloggi a prezzi accessibili; un forte stato sociale; una politica dei rifugiati compassionevole ed equa; educazione gratuita e completa;
– fine della privatizzazione delle risorse pubbliche; stop all’austerità; sostegno del commercio equo, giuste tassazioni e divisione della ricchezza; stop alla gentrificazione;
– protezione dell’ambiente; energia pulita; disarmo nucleare; salvaguardia della biodiversità;

#Aufstehen e le sue controparti in Europa, negli Stati Uniti e a livello globale, sono movimenti importanti che facilitano l’emergere di un mondo pacifico e multipolare. Indipendentemente dall’essere un cittadino di una nazione „del primo o del terzo mondo“, stiamo tutti vivendo una convergenza degli stessi problemi e delle stesse crisi.

Nessuno di noi può fermare la macchina da guerra soltanto all’interno dei propri confini nazionali. Le forze globali progressiste devono unirsi e mobilitarsi in tutto il mondo per la pace, la giustizia e un mondo dall’altra parte della guerra.

Tutti possono firmare quest’appello.

Per sottoscrivere questo appello, si può utilizzare il modulo di posta elettronica qui in basso o scrivere direttamente direttamente a email@hbuecker.net

 


 

Mondo multipolare contro la guerra!
Invito alla solidarietà internazionale con Russia, Cina, Venezuela, Cuba, Siria, Iran, Bolivia, Palestina e tutti i paesi che sostengono la pace e la diplomazia. (Pubblicato in Aprile 2018)

La propaganda aggressiva dell’Occidente contro la Russia (e altri presunti nemici) ha assunto proporzioni pericolose, persino isteriche.
Le recenti tensioni tra la Russia e il Regno Unito in seguito alle infondate accuse rivolte al Cremlino circa il tentato omicidio di un’ex spia britannica e sua figlia -entrambi cittadini russi sul suolo britannico- per mezzo di un agente nervino letale, si sono sviluppate in una crisi internazionale, che potrebbe portare a ben più gravi problemi politici, economici, sociali e persino a conseguenze sul piano militare.

Nonostante l’inchiesta non sia affatto conclusa e non esista alcuna prova o motivo per la Russia di commettere questo atto provocatorio, un’alleanza internazionale tra governi occidentali, media maistream occidentali, ONG e altre entità, continua a incrementare la tensione con pressioni, minacce e sanzioni diplomatiche, senza che vi si possa scorgere una fine.

Quest’ingannevole campagna diffamatoria è solo l’ultima nella guerra dell’informazione condotta dall’Occidente, non solo contro la Russia, ma anche contro Siria, Cina, Iran, Venezuela, Corea del Nord, Cuba e altre nazioni che osano esercitare la propria sovranità.

Questa guerra di propaganda si manifesta in modo drammatico in Siria, dove l’Occidente ha ripetutamente accusato la Russia di aiutare il governo siriano a „usare gas contro la propria gente“ e „colpire i civili“, nonostante non siano state condotte indagini e non siano state fornite delle prove. Tutto ciò viene utilizzato per legittimare ulteriori attacchi militari contro questo paese. Gli Stati Uniti e la Francia hanno minacciato di intervenire militarmente, nel caso il gas tossico dovesse essere usato di nuovo. La Russia e la Siria sono costantemente all’erta circa un possibile attacco imminente, forse addirittura alla sede governativa a Damasco.

Tutto indica una campagna coreografica progettata per diffamare sia la Russia che la Siria, designandole come stati canaglia e parìe internazionali.

Che si tratti di etichettare come „regimi antidemocratici“ le nazioni prese di mira, governate presumibilmente da “dittatori assassini“ o che li si accusi falsamente di „ingerenza“, „aggressione“ o „genocidio“, questo modello di demonizzazione si realizza attraverso la trasmissione di disinformazione e menzogne all’opinione pubblica occidentale, per far avanzare il vero obiettivo dell’Occidente: l’egemonia globale.

La palese ipocrisia dell’Occidente e le sue provocazioni sconsiderate rischiano di spingere il mondo in una nuova pericolosa guerra fredda, o ancora peggio, in uno scontro militare diretto che potrebbe sfuggire al controllo e degenerare inavvertitamente in una guerra nucleare, portando quindi all’annientamento globale.

Alla luce di questi gravi pericoli per l’umanità, noi, in quanto cittadini globali interessati, prendiamo posizione e invitiamo tutti gli individui, i gruppi, le organizzazioni, le entità politiche e le nazioni amanti della pace a:

  • Esprimere solidarietà e sostegno a Russia, Cina, Iran, Siria, Iraq, Venezuela, Bolivia, Cuba, Palestina e a tutte le altre nazioni colpite dall’aggressione occidentale. Sottolineiamo che nonostante tutte le legittime critiche su aspetti parziali delle politiche di queste nazioni, la sovranità di questi paesi deve comunque essere rispettata.
  • Supportare le piattaforme multimediali statali di Russia, Cina, Iran, Venezuela, Bolivia (ad esempio RT News in Russia, New Cina TV, Iran’s Press TV, Hispan TV e Telesurtv in America Latina) e di altri paesi, in modo da venire a conoscenza di punti di vista internazionali ulteriori rispetto alla corrispondenza occidentale. Questo può essere di fondamentale importanza, nonostante anche questi media siano criticabili per alcuni aspetti della loro corrispondenza.
  • Supportare e promuovere serie e stimate fonti giornalistiche alternative e giornalisti indipendenti, compresi i pochi e coraggiosi che stanno ancora lavorando all’interno dei media mainstream per contrastare la macchina della propaganda globale dei mass media occidentali e romperne egemonia, corrispondenze e censura.
  • Opporsi categoricamente e denunciare fermamente il comportamento sconsiderato e illegale da parte dell’Occidente e dei suoi alleati nei mass media, che demonizzano nazioni sovrane e leader mondiali per promuovere il cambio di regime e incitare al conflitto mondiale.
  • Opporsi alla manipolazione da parte dei mass media occidentali, alla criminalizzazione del dissenso e dellla libertà di parola, nonché alla crescente pratica di censura su Internet -da parte delle aziende dei social media- per volere dei governi occidentali.
  • Richiedere che tutte le nazioni alleate con l’Occidente rispettino e obbediscano al diritto internazionale e ai principi di sovranità, non ingerenza e non aggressione, come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.
  • Sostenere, rafforzare e promuovere organizzazioni, istituzioni multilaterali e alleanze globali che sfuggono al controllo dell’Occidente, che promuovono la pace internazionale, la cooperazione e la diplomazia internazionale e lo sviluppo (BRICS, EEU, SCO, aIIb, Movimento Non Allineato (NAM) ALBA, CELAC e altri).

Questa richiesta di solidarietà è intesa a costruire nuove strade di comunicazione e cooperazione e a responsabilizzare le nazioni e il pubblico con informazioni vitali e critiche al fine di contrastare l’intensa campagna di disinformazione avviata dall’Occidente.

Sullo sfondo delle trascorse esperienze di colonialismo e guerra, è più urgente che mai unirsi a tutte le nazioni che si oppongono al militarismo, al fascismo e al razzismo.

In solidarietà, desideriamo amplificare il messaggio di pace e giustizia, al fine di contrastare le forze distruttive dell’egemonia occidentale e di realizzare una transizione verso un mondo multipolare in cui tutte le nazioni e tutti i popoli possano vivere insieme in armonia.

(published @ Coop Anti-War Cafe Berlin by Heinrich Buecker, Al Leger & Elke Zwinge-Makamizile, April 6, 2018)

 

per firmare compilare il modulo o scrivere a:
email@hbuecker.net

 

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Mondo Multipolare contro la Guerra 2016

Un appello urgente per una coalizione multipolare per la Pace

Il nostro mondo si trova a un punto critico e pericoloso. La politica distruttiva degli interventi militari unilaterali e il cambiamento di regime illegale, promossi e praticati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, ha portato alla possibilità di un confronto militare tra le maggiori potenze mondiali e i Paesi con armi nucleari, scatenando il rischio di una nuova guerra mondiale. È arrivato il momento di contrastare questa grave minaccia per l’umanità. Si deve ristabilire il rispetto per il principio di sovranità, autodeterminazione e non interventismo e l’osservanza del diritto internazionale deve avere la priorità.

Questo è un appello urgente a tutte le Nazioni, le organizzazioni, i movimenti e gli individui di tutto il mondo, perché ci si riunisca formando una coalizione globale che cerchi di evitare il disastro – rafforzando la cooperazione multipolare, la diplomazia di pace e il rispetto del diritto internazionale, rifiutando categoricamente l’interventismo e l’aggressione unilaterale.

Vogliamo un mondo unipolare in cui siano le guerre occidentali a dettare il destino del mondo, o un mondo multipolare in cui i Paesi sovrani si adoperino in un ambiente di pace, cooperazione e rispetto reciproco?

È chiaro che NOI, la maggioranza globale, scegliamo il secondo.

Uniamoci insieme firmando, pubblicizzando e/o diffondendo ampiamente quest’appello e tutti gli sforzi che sostengono idee simili.

No alla guerra … SÌ a un mondo multipolare!

(Versione integrale in basso)

 

 


Mondo Multipolare contro la Guerra


Un appello urgente per una coalizione multipolare per la Pace


Il nostro mondo si trova a un punto critico e pericoloso.  La politica distruttiva degli interventi militari unilaterali e il cambiamento di regime illegale, promossi e praticati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, ha portato alla possibilità di un confronto militare tra le maggiori potenze mondiali e i Paesi con armi nucleari, scatenando il rischio di una nuova guerra mondiale.

Questo è un appello urgente a tutte le Nazioni, le organizzazioni, i movimenti e gli individui di tutto il mondo, perché ci si riunisca formando una coalizione globale che cerchi di evitare il disastro – rafforzando la cooperazione multipolare, la diplomazia di pace e il rispetto del diritto internazionale, rifiutando categoricamente l’interventismo e l’aggressione unilaterale.

Il mondo si trova in questa situazione a causa della spietata politica estera, delle gravi violazioni dei diritti umani e della distruzione indiscriminata di diverse culture. Dalla fine della guerra fredda, il nuovo cambiamento di politica aggressiva degli Stati Uniti è stato sancito in un documento del PNAC (Progetto per un Nuovo Secolo Americano) pubblicato nel Settembre del 2000, dal titolo “La ricostruzione della difesa americana” (Rebuilding America’s Defese). In questo documento viene chiaramente stabilito che:
“… Se si deve mantenere e consolidare una pace americana, l’indiscussa supremazia militare degli Stati Uniti deve avere la priorità come fondamento garantito…”

Sotto la copertura mediatica di “guerra al terrore”, “armi di distruzione di massa” o “umanitarismo”, gli Stati Uniti (insieme ai suoi alleati) praticano questa dottrina apertamente imperialista attraverso l’espansione della NATO, il lancio di più guerre per il controllo delle risorse estere, e attraverso la creazione di centinaia di basi militari oltreoceano.  I capi di Stato non accondiscendenti vengono deposti tramite interventi militari non autorizzati o per mezzo di rivoluzioni colorate. Si contaminano intere regioni con munizioni all’uranio impoverito che provocano il cancro. Si giustifica l’uso della tortura, della sorveglianza elettronica, dei droni assassini, della guerra informatica e il calo delle libertà civili nazionali – mentre gli informatori che espongono questi crimini vengono minacciati e criminalizzati.


Hanno anche scatenato la guerra economica sia sotto forma di sanzioni, di capitalismo senza scrupoli, di austerità imposta dal Fondo Monetario Internazionale e di trattati commerciali come il TTIP –negoziato in massima segretezza-, sia per mezzo di manipolazioni finanziarie con i suoi nemici e persino contro i propri alleati, costringendoli così alla sottomissione.

Punti critici pericolosi

Il mondo è diventato più sicuro con tutto ciò? Quali sono i risultati di queste azioni unilaterali? Le promesse di una maggiore democrazia, di sicurezza nazionale e di benessere economico per mezzo dell’intervento occidentale hanno portato solo a un lascito mortale di stati falliti e di risultati disastrosi. Inoltre, questa politica unilaterale mira alla Russia e alla Cina, esponendo l’umanità al rischio di una guerra termonucleare globale.

In Asia orientale, Washington ha ritenuto l’ascesa dinamica della Cina come una minaccia strategica per gli interessi degli Stati Uniti e ha reagito militarmente agitandola, accerchiandola e, allo stesso tempo, scatenando dispute territoriali con i suoi vicini. Contemporaneamente vengono realizzati trattati neoliberali di libero commercio negoziati in segreto, come il TTIP, per contrastare l’influenza economica della Cina, e così si consente alle aziende di mantenere i lavoratori sfruttati, la tutela dell’ambiente viene messa da parte e intere nazioni diventano impotenti.

Nel frattempo, gli Stati Uniti e la NATO sostengono in Ucraina un regime corrotto con legami nazisti, da loro portato al potere con un violento colpo di Stato. La politica repressiva del regime ha scatenato una guerra civile che ha creato più di un milione di rifugiati. Quegli abitanti della Crimea contrari al colpo di stato avevano deciso, con un referendum, di unirsi nuovamente alla Russia. Nonostante il 90% avesse votato a favore della riunificazione, le potenze occidentali e i media hanno accusato la Russia d’intromissione, scegliendo di applicare dure sanzioni economiche e di stazionare il personale militare della NATO e le armi direttamente ai confini della Russia. L’Occidente sta anche considerando il reimpiego europeo di armi nucleari per “contrastare la minaccia russa”.   Questo rende il mondo più sicuro?

In Siria, una coalizione composta da Stati Uniti/Paesi della NATO/Paesi del Golfo sta illegalmente conducendo una duplice campagna: lotta al terrorismo e, simultaneamente, cambiamento di regime, chiedendo che un ulteriore presidente eletto si dimetta. Tuttavia, questa coalizione guidata dagli Usa sta sostenendo mercenari estremisti -con forti legami con Al Qaeda e ISIS- designati come “l’opposizione moderata”, per far cadere il governo siriano. Così, mentre ufficialmente condannano il terrorismo e si impegnano a combatterlo, continuano parallelamente a formare, finanziare, armare e supportare gli stessi gruppi che dicono di combattere.

Peggio ancora: la coalizione guidate dagli USA che opera illegalmente –senza un mandato delle Nazioni Unite e senza il permesso da parte del governo siriano-, sta realizzando operazioni militari separate con un obiettivo completamente diverso e nello stesso campo di guerra di Siria, Russia e Iran, coalizione supportata a gran maggioranza dai siriani che temono per la loro vita. Invece di unire le forze contro il terrorismo, l’Occidente sta infiammando la crisi attraverso la retorica belligerante, pericolose provocazioni e la flagrante violazione del diritto internazionale.  Questo rende il mondo più sicuro?

Media come strumenti di guerra

L’importanza del ruolo dei media nella promozione di queste guerre e politiche distruttive non sarà mai sottolineata abbastanza. Che si tratti di demonizzare un leader, una religione o un’intera nazione, i media occidentali scelgono di accentuare gli slogan occidentali per spaventare l’opinione pubblica e sostenere la guerra, piuttosto che riferire realmente sui fatti. La critica motivata politicamente è utilizzata per screditare la Russia e la Siria che in “realtà” combattono il terrorismo e difendono legalmente i propri confini. Accuse dubbie vengono regolarmente mosse alla Russia e al suo presidente, senza alcuna prova, mentre i media occidentali legittimano queste affermazioni distorcendo ulteriormente la realtà. Così, la Russia è spesso dipinta come una minaccia pari all’ISIS!
In qualunque modo non va dimenticato chi ha demonizzato Saddam Hussein e Muammar Gheddafi, chi in realtà ha creato il caos che regna in Afghanistan, Iraq, Nigeria, Libia, Yemen, Siria, e Ucraina. E chi continua a minacciare le altre nazioni – tra cui Russia, Cina e Iran. In un contesto di crescente crisi ecologica, povertà estrema e aumento delle tensioni sociali e religiose, questa politica estera estremamente pericolosa, condotta dall’Occidente e i suoi media, sta creando più terroristi, più vittime, più rifugiati, più povertà e più destabilizzazione – portando il mondo sempre più vicino all’orlo del disastro.

C’è un’alternativa
È giunto il momento di contrastare questa grave minaccia per l’umanità. Il rispetto deve essere riportato ai principi di sovranità, autodeterminazione e non-intervenzionismo; l’osservanza del diritto internazionale deve essere preminente. Sebbene la maggior parte nazioni lo rispettino, la Russia e la Cina sono le maggiori potenze mondiali che supportano il concetto di multipolarità, e fanno da contrappeso globale all’egemonia occidentale. Indipendentemente dai loro problemi di politica interna, il loro approccio cooperativo è supportato dalla maggior parte delle nazioni, da alleanze globali come il Movimento dei Non Allineati, G77 o SCO (Shanghai Cooperation Organization), e dalle alleanze latino-americane (UNASUR, ALBA e CELAC).

Inoltre, queste nazioni multipolari stanno fornendo alternative alle istituzioni -e relative pratiche neocoloniali- controllate dall’Occidente. Le loro istituzioni multilaterali e i loro progetti di sviluppo, come i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), l’AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank) e il massiccio progetto di sviluppo eurasiatico “New Silk Road”, sono radicati nel non-intervenzionismo e nel rispetto reciproco. In netto contrasto con gli accordi commerciali occidentali, la cooperazione bilaterale con questi Stati multipolari produce risultati vantaggiosi per molti Paesi industrializzati e in via di sviluppo in Africa, America Latina, Asia ed Europa. Nel complesso è la maggior parte delle nazioni del mondo che promuove un approccio multipolare alla situazione globale in base ai principi della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ed è proprio questo il motivo per cui l’Occidente vuole che questo progetto fallisca – perché rappresenta una minaccia alla sua egemonia globale.

Pertanto, tutti coloro che vogliono la pace – siano essi nazioni, organizzazioni, movimenti o individui provenienti da tutto lo spettro politico, economico, sociale e culturale- si devono unire in una voce a sostegno della multipolarità. Questa voce deve essere amplificata dai media occidentali e deve riecheggiare attraverso fonti mediatiche veritiere, multipolari e indipendenti. Questa voce potrebbe essere sostenuta attraverso grandi conferenze, in una coalizione con iniziative, posizioni politiche e una piattaforma comune.

Questa coalizione multipolare dovrebbe mobilitare una forza che possa portare l’Occidente a un allontanamento dalla sua politica distruttiva, attraverso il sostegno politico ed economico alle nazioni che perseguono (o che desiderano perseguire) l’equilibrio politico della cooperazione e della diplomazia.

Anche come individui, siamo in grado di esercitare una pressione al fine di sostenere i fautori della multipolarità: prendendo contatto con gli uffici governativi e i mezzi di comunicazione, cambiando le nostre abitudini nei sondaggi e il nostro comportamento da consumatori, o trovando modi creativi per diffondere la parola utilizzando l’arte, la musica, il cinema o la letteratura. Più di un semplice appello alla solidarietà, questo deve essere una forza politica e di base per un cambiamento positivo.

Una decisione che tutti noi dobbiamo prendere

Dall’Assemblea Generale dell’ONU del 15 settembre 2015 -e gli eventi che ne son seguiti-, due distinte forme di diplomazia sono state esposte agli occhi di tutti, mettendo il mondo di fronte a una scelta: vogliamo un mondo unipolare in cui siano le guerre occidentali dettare il destino del mondo, o un mondo multipolare in cui i paesi sovrani si adoperino in un ambiente di pace, cooperazione e il rispetto reciproco? È chiaro che la maggioranza globale sceglie quest’ultima.

Pertanto, NOI, la maggioranza globale, unita nella solidarietà per la pace attraverso la diplomazia, dichiariamo che:

Rispettiamo la sovranità tutte le nazioni e il loro diritto all’autodeterminazione. Siamo convinti che il futuro di OGNI Paese debba essere deciso dai cittadini di quel Paese da solo, libero da tutte le minacce esterne e le interferenze, e che i conflitti multinazionali debbano essere risolti attraverso processi politici e trattative diplomatiche.

Sosteniamo tutte le nazioni che esercitano un approccio multilaterale di cooperazione per gli affari globali. La politica controproducente e pericolosa di un intervento militare unilaterale è una violazione del diritto internazionale, e deve essere universalmente condannato.

Sosteniamo nazioni e coalizioni multinazionali che lavorano con determinazione per fermare il terrorismo. Le nazioni che partecipano direttamente o indirettamente nella formazione, armamento, finanziamento e sostegno di gruppi estremisti collegati ai terroristi, violano il diritto internazionale e devono essere ritenuti responsabili e condannati.

Apprezziamo e sosteniamo esplicitamente i mezzi d’informazione globale giusti ed equilibrati, che riferiscono obiettivamente sugli eventi mondiali. Condanniamo i media con orientamenti occidentali, che clamorosamente distorcono i fatti e consapevolmente presentano una visione prevenuta e unilaterale degli eventi.
Ci impegniamo ad adoperarci e a sostenere gli sforzi in favore della non-violenza, per promuovere la pace globale e la tolleranza nei confronti di tutti i popoli e di tutte le fedi.

Uniamoci insieme firmando, pubblicizzando e/o diffondendo ampiamente quest’appello e tutti gli sforzi che sostengono idee simili.

“ No alla guerra … YES per un mondo multipolare! “

“ NO alla guerra … SÌ per un mondo multipolare! “

Firmar:

http://www.dw-formmailer.de/forms.php?f=5918_94111